00 20/12/2010 15:33
Re: Re: Re:
Jake"thesnake"Roberts, 20/12/2010 15.15:




Per quanto riguarda il discorso violenza/sponsor il tuo ragionamento non fà una grinza,ma qui si stava parlando del discorso contrario!
Nel senso che oltre al discorso di realismo in quanto al voler essere implementato in game un telefono reale,una bevanda o un auto reale che farebbe molta più scena,si parla anche di poter sfruttare a proprio vantaggio in termini di soldi per la softhouse.In pratica(ad esempio in GTA) tu offri il tuo prodotto e quindi mi paghi e NON IL CONTRARIO,io schiaffo dei bei cartelloni in giro ad esempio per Liberty City oppure al trillo di telefono rispondo con un bel Nokia ergo tu hai la tua bella pubblicità ed io guadagno soldi e realismo nel gioco.Poi per quanto riguarda il discorso che facevi tu,ovvero sfregiare il viso di una prostituta con una bottiglia di "COCA COLA" che non è un bel vedere in termini di marchio...bè...questo è un'altro paio di maniche.





Il problema è il fatto che i videogiochi sono ancora poco diffusi tra la gente “comune”.
Nel senso che, anche un GTA o un altro titolo di primo piano, la pubblicità faticherebbe a far colpo sul giocatore. I gamers molto spesso neanche fanno caso a queste cose (se si tratta di una bottiglia di Coca o una bevanda immaginaria non fa molta differenza).
Prima è stato citato l’ipod inserito nell’ultimo MGS. Quanti se ne ricordavano? Quanti gamers hanno acquistato un ipod dopo averlo visto in Metal Gear? Secondo me pochissimi, se non nessuno.
Il tuo discorso è più che giusto, ma fattibile in un contesto dove i videogiochi hanno presa su persone diverse dalla tipologia del giocatore stesso.