00 17/11/2010 21:32
Re:
Secondo me il wrestling può vivere una nuova età d'oro, e prima o poi lo farà. Il come e il quando non dipende tanto dal prodotto "wrestling", ma dal piatto in cui viene servito e dalle salse che lo condiscono.
Anche il cinema e la musica (l'entertainment per eccellenza, che non conosce mai - o quasi - crisi) hanno affrontato momenti di stanca, e l'hanno superato NON forzando la mano, ma rinnovandosi: se non l'avessero fatto, ancora adesso ascolteremmo motivetti barocchi e guarderemmo film muti in bianco e nero.
Non è il wrestling ad essere vecchio: è il contesto in cui ce lo vendono. Il wrestling è una sorta di teatro, i wrestler sono attori ed atleti, performer a tutto tondo che non possono passare inosservati in ambito mediatico.

Non sono gli Hogan, gli Stone Cold o i Cena ciò di cui la disciplina ha bisogno per rilanciarsi. Nonostante la necessità di bravi performer (che già ci sono, anche nel mainstream: basti pensare a Cena, HHH, Edge, Jericho, Punk, Danielson, Styles, Angle, McGuinness, Joe, Dinero...), i wrestler sono delle (fantastiche, indispensabili) pedine. Come in una partita di scacchi: la scacchiera è parte fondamentale e rappresentazione finale del gioco, ma il successo di una partita dipende da chi la fa muovere.

Serve un innovatore.

Come McMahon fu un genio ad andare oltre al meccanismo delle federazioni.
Come Heyman fu un genio a proporre il wrestling come specchio della società.

Ciò di cui il wrestling ha veramente bisogno è di qualcuno che non si limiti a rimescolare le regole, ma che ne inventi di nuove. Volenti o nolenti, sono almeno 15 anni che il wrestling non subisce una sterzata: francamente, un po' troppo per pretendere che il businness sia florido e concorrenziale nel dinamico mondo dell'entertainment.