Farsi 'odiare', viscerlmente, è nettamente difficile, esattamente come lo è farsi 'amare', dal pubblico pagante, dai fan. Se proprio si va ad analizzare quelle che dovrebbero essere le caratteristiche peculiari di un wrestler heel, noteremmo che le sue capacità tecniche in-ring, non ricoprono un ruolo fondamentale, ed anche quando sono presenti, sono nettamente messe da parte per lasciare spazio all'acting, vero fulcro e punto di forza di un 'bastardo ben riuscito'. Solo attraverso la recitazione, la grande interpretazione (accompagnata dai fatti subdoli e codardi), la storia ci ha regalato i cattivi migliori. Non sono d'accordo sul face descritto da Ravisher e che troppo spesso è modello per i booker made in Stamford. La visione di un face dalle caratteristiche superomistische è chiaramente otrepassata (ed è per questo che il 90% dei face imposti dalla dirigenza WWE, a conti fatti, non funziona come dovrebbe), tanto superata che lo stesso 'fair' è concetto quasi del tutto accantonato dai writer di comics, nell'attuale panorama americano (ovviamente mi riferisco a scrittori con la 's' maiuscola, si trovano sempre gli onesti mestieranti che non vogliono o non possono allontanarsi da un certo tipo di caratterizzazione, pena licenziamento; uno degli esempi recenti che mi vengono in mente sono le storie di Straczynski su Spiderman, cancellate con un colpo di spugna da un editor troppo miope per vedere quale che fossero gli sviluppi, ma tant'è). Il face è tanto più amato, a differenza del nostro heel, quanto più le sue capacità sul quadrato sono apprezzabili. Non vuol per forza di cose significare che debbano tutti sfoggiare una tecnica alla Dungeon (e con questo penso ad un Jeff Hardy, non maestro di tecnica, ma abbastanza scavezzacollo da essere riconosciuto dalla stragrande maggioranza dei fan, al punto che la stessa WWE, a furor di popolo, un anno fa più o meno, gli ha concesso la massima cintura), ma sicuramente è lì, sul quadrato, che va puntato il nostro riflettore. Non serve neanche una caratterizzazione eccezionale per 'sfondare' come face della federazione (ma sono anche coscente del fatto che il più grande face della storia del wrestling, una caratterizzazione marcatissima, la possedeva eccome), quanto un carisma (e ci risiamo) ed una passione per il 'mestiere', che deve trasudare da ogni poro, i fan devono avvertirlo e allo stesso tempo devono meravigliarsi difronte alle sue imprese. Che poi questi abbia la gimmick del rapper, del marine o del pompiere poco conta. Insomma dell'uno (vero heel), abbisogna del microfono come il pane (ed è inversamente proporzionale, tanto uno è bravo tanto poco è il tempo che il pubblico ci mette a passare dal volero bruciare pubblicamente e con odio a quanto desidererebbe costruire per lui un idolo d'oro e prostrarvisi, chiedete al pubblico di Minneapolis di domenica scorsa e ai cori pro Punk, per esempio), dell'altro (vero face), tanto più il tuo talento sarà dimostrato dai fatti, tanto più le folle faranno la hola (alcuni face di questo tipo arrivano al punto più alto della loro carriera, ovvero vincere il titolo mondiale, ed essere al centro della storyline portante della federazione, senza aver veramente 'recitato' un promo degno di questo nome).
Non so se ho risposto alla domanda. Speriamo almeno di non aver annoiato và...