Otis B. Driftwood, 13/09/2010 11.54:Vorrei tra l'altro analizzare i MITB partendo da questo presupposto. L'incontro dovrebbe essere lo spot-fest per definizione. Numeri ad alta quota, ritmo senza freni, lottatori stesi al fianco del ring senza grandi spiegazioni, tanto non serve. Però...ecco, il migliore del MITB è stato il primo e perchè? Per la storia raccontata da Kane e Benoit. E Kane non è certo l'uomo giusto in un match del genere..
Greg Valentine, 13/09/2010 12.06: Indies e Majors sono imprenscindibili tra loro,e non sarebbero gli stessi l'uno senza l'altro. L'errore sta in taluni a voler elevare la sola purezza della disciplina,rendere macchinoso e "tecnico" uno spettacolo,che ha appunto il compito di intrattenere; dall'altro coloro che segnano i confini di ciò che conta a Stamford e Orlando.
Greg Valentine, 13/09/2010 12.06:bel topic,sempre dibattuto su questa discussione. Inizialmente ero più propenso al racconto,allo star power e al contenuto,col tempo mi sono fatto attirare dal lato oscuro dei ciechi e freddi calcolatori di workrate. La verità ancora una volta sta nel mezzo,la storia è stata fatta si dagli Hogan,dagli Austin tuttavia non dimentichiamo che la disciplina continua ad evolversi grazie ai nuovi talenti che ogni giorno in qualsiasi angolo di mondo continuano a far vedere qualcosa di nuovo. Indies e Majors sono imprenscindibili tra loro,e non sarebbero gli stessi l'uno senza l'altro. L'errore sta in taluni a voler elevare la sola purezza della disciplina,rendere macchinoso e "tecnico" uno spettacolo,che ha appunto il compito di intrattenere; dall'altro coloro che segnano i confini di ciò che conta a Stamford e Orlando. Esistono tanti tipi di appassionati con gusti e criteri diversi,un punto comune è assai difficile da trovare. Questa divisione netta inoltre è stata inasprita dal calo qualitativo della WWE e ora della TNA,che da sole specie la prima riuscivano ad accontentare tutti sia sotto il profilo dei contenuti sia sotto il profilo lottato. Ora invece per vedere buon wrestling bisogna per forza di cose cambiare realtà.
Misterraza, 13/09/2010 12.19: Però bisogna definire che intendiamo come work rate quando parliamo di "ciechi calcolatori di workrate" (bella questa definizione ).Nel senso che se lo limitiamo alla sola puliza di esecuzione, livello delle mosse, scambi spettacolari o comunque tutto ciò tecnicamente ineccepibile, tanti match sono dei grandi match. Se aggiungiamo a tali parametri lo storytelling direi che molti di questi match svaniscono. Per esempio ho visto grandi match sia nelle indy e sia nelle major. Inizialmente, quando ti avvicini al mondo indy ti colpisce lo svolazzone che fa il 950° Splash o magari un hardcore particolarmente intenso, dato che son cose che non si vedono nei lidi più bazzicati. Però dura poco, senza un senso dietro è un esercizio di stile. Trovo straabusato nelle indy il finale con scambi a 1000, i quali se non supportati da una costruzione adeguata sono solo mazzate random.
Otis B. Driftwood, 13/09/2010 12.33:Andiamo oltre: Jeff Hardy. E' giusto criticare i suoi botch? Non è forse il suo stile? Non racconta forse una storia menando a caso in quella maniera? La storia:-Io magro, non so fare powermoves, però uso il mio corpo come un arma, mi sparo addosso le persone, chi se ne frega se mi faccio male, tanto io alla fine mi rialzo sempre in piedi prima del mio avversario. Non è forse una storia, gimmick valida? Poi magari non piace, però i suoi botch acquisiscono un senso sotto questo punto di vista.