00 13/09/2010 11:38
Re: Re:
-Sylpheed-, 13/09/2010 11.19:



IT
E' vero, non basta sapere tante mosse per essere amato, bisogna sapere quando farle (ecco uno dei problemi del wrestling WWE: la linearità degli schemi con cui fanno le trademark) e cioè serve sapere come e quando interagire col pubblico..interpretare l'attimo e il momento.




Il discorso può benissimo concludersi qui. La tecnica fine a sé stessa non ha alcuno sbocco se non è ben applicata. La tempistica è fondamentale nella recitazione, la scelta del momento giusto in cui inserire una battuta per scatenare il pubblico ha la stessa importanza nel wrestling, per un incontro perfetto non servono centiania di prese, ma ne bastano poche fatte al momento giusto.

C'è da dire che forse la forza del wrestling è proprio la varietà, ovvero spaziando si riescono a trovare diversi compromessi per tutti i gusti, dallo spotfest al deathmatch anche i palati più esigenti vengono sempre accontentati, il tutto sta nella ricerca.
Resta il punto che quello che ha più impatto è la recitazione, ma gli amanti dei match "d'autore" sono liberissimi di skippare ad orizzonti più ampi, il problema è la gerarchizzazione del tutto, imponendo l'obiettività come criterio assoluto, prescindendo dall'emozione personale! [SM=x54480]

Quindi esiste un trend ( in gergo tecnico si chiama moda ) il valore a cui le preferenze convergono, e questo si traduce nei personaggi di Hogan, Rock, Austin e compagnia danzante, elevarli a perfezione ci sta, ma ristretta ( perdonate l'eufemismo ) alla maggioranza.
Impossibile ragionare in maniera assolutistica, forse sarebbe meglio settorializzare incontri e personaggi!