HO trovato questo articolo molto interessante in giro per la rete.
Vorrei sapere cosa ne pensate. Buona lettura.
Premetto che sono nato e cresciuto in Basilicata a 2 passi dalla Val d'Agri, ora vivo al Nord...
Pochi lo sanno ma in Basilicata, nel Val d’Agri, si è trovato un enorme giacimento di petrolio da 50 miliardi di €, su cui si sono fiondate Eni e Agip: 14 aree con 23 pozzi.
Non lo dice quel Casini che vuol fare le centrali nucleari regionali, una per regione. Né quei media tanto attenti agli assassini di Erba o al delitto di Perugia.
Ma Annozero ci mostra la Val d’Agri come esempio emblematico delle storture di un mercato neoliberista dominato dalle multinazionali. Perché alla valle dalla scoperta dei giacimenti non è venuto che danno, mentre gli italiani non hanno visto calare il prezzo di benzina o gasolio.
Il 62,5% del prezzo della benzina è formato da tasse. Ogni centesimo di aumento dà allo Stato 20 milioni di € al mese. Così quando il prezzo del petrolio sale, il prezzo della benzina sale subito, ma quando scende gli effetti non si sentono, perché lo Stato non rinuncia ai suoi introiti. Tant’è che negli ultimi 5 anni lo Stato si è intascato 10 miliardi di € di surplus. E gli italiani pagano per il petrolio della Basilicata lo stesso che per il petrolio texano.
La Val d’Agri è una valle bellissima ma il petrolio ha distrutto l’agricoltura, contaminato l’aria, deprezzato le case, angariato gli abitanti, costretto all’emigrazione e non ha portato ricchezza ma disoccupazione. L’Eni prende solo precari, i tecnici vengono da fuori, gli oleodotti portano il petrolio a Taranto. Le compagnie danno alla Regione delle royalties che sono le più basse del mondo! Solo il 7%!!!!! E il n° dei barili è controllato dalle società stesse! L’Eni dice che il numero è basso e non paga. E la valle non è nemmeno monitorata.
Insomma abbiamo un tesoro ma a vantaggio di multinazionali! Così alla fine questa enorme risorsa impoverisce la Basilicata!
Mattei aveva detto che si doveva dare il 50% a chi estraeva il gas e il 50% alla collettività, ma questo è un paese dove della collettività non si cura nessuno, che non ha neanche un piano industriale e che svende ogni sua ricchezza o risorsa. Il Texas col petrolio si arricchisce. La Basilicata trova il petrolio ed emigra per disperazione.
Questi sono i risultati di una serie di governi sciagurati che del paese se ne fregano.
Bertinotti dice che la crisi della politica ha reso impotente il paese sia sul fronte del carovita, che della disoccupazione che della recessione.
Ma intanto piantiamola di dire che quando una comunità si oppone ad un’opera pubblica (vedi la TAV) si oppone al progresso. E anche che la crescita è tutto, la crescita può anche non voler dire nulla per la vita di una persona, o l’occupazione o il benessere. Abbiamo sempre detto che l’Italia è povera di risorse e poi quando troviamo il petrolio accade questo. E’ vergognoso!
Le risorse vanno usate diversamente, mettendo in dicussione i grandi poteri come le multinazionali che mai hanno fatto il benessere di un paese, basti vedere la depredazione dell’Africa. Occorre un nuovo patto tra politica a paese, ma dubitiamo che costoro sappiamo cos’è il bene pubblico.
Morales in Bolivia esige che si dia un 50% alla collettività, altro che 7%! In Ecuador Correa ha scelto di non estrarre il petrolio e chiede ai potenti di sostenere uno sviluppo leggero.
I deboli devono stare al 1° posto. In Italia governi corrotti continuano ad appoggiare poteri forti per interessi personali, ma continuare ad arricchire i forti precipiterà il mondo in una crisi senza fine.