Gravity 0
Ultimo Dragon è sicuramente tra i più eccitati dopo l’annuncio del general manager della NWE Roberto Indiano, che ha annunciato negli scorsi giorni la creazione di una cintura di campione dei pesi leggeri dal nome bellissimo: “Gravity 0”.
“Ho vinto cinture di campione in tutto il mondo – afferma Dragon – in Giappone, negli Usa, in Messico, in vari stati asiatici… Mi manca una cintura importante vinta in Europa e non sto nella pelle al solo pensiero di poter competere per questo titolo nel corso del prossimo tour della NWE. Mi sento già pronto, potrei combattere già da subito per questo nuovo ed importantissimo trofeo.”
Ultimo Dragon, nato in Giappone ed allenatosi in Messico, ha la stoffa del campione, come dimostra la storia della sua carriera. Alla fine degli anni novanta riuscì addirittura a detenere contemporaneamente ben nove titoli di campione nella categoria dei pesi cruiseweight ma la fame di vittorie in lui non è mai morta. Da anni continua a strabiliare i fans di ogni continente con le sue tipiche manovre: l’Asai Moonsault, la sua invenzione tecnica più famosa, l’Asai DDT, il Cancun Tornado, fino ad una delle sue più temibili mosse di sottomissione, la Dragon Sleeper, che spessissimo utilizza per chiudere i suoi match imprigionando l’avversario e facendogli mancare il respiro.
“So perfettamente che la competizione sarà difficilissima, i miei avversari ossi duri da battere. – prosegue Dragon – Alcuni di loro sono atleti di grande esperienza internazionale, altri sono molto più giovani e vogliosi di imporsi nel mondo del wrestling. Ma io ho lottato, e vinto, contro molti tra i più grandi wrestlers della storia del nostro sport e neppure questa volta ho paura a salire sul ring. Di chi ho più paura? Di nessuno, ovviamente, ma rispetto tutti, wrestler mascherati e a volto scoperto, high flyers o brawlers, americani, asiatici o europei. Il mio obiettivo è sempre quello di uscire dal ring in piedi ed a testa alta e sono certo che, alla fine del torneo, lo farò ancora, indossando alla vita la cintura di “Gravity 0 Champion”.